Questo non è amore

LIBRO FINALISTA AL PREMIO ESTENSE

Dalle autrici del blog del Corriere.it La 27esima ora, un libro-denuncia sugli abusi e le violenze a cui moltissime donne sono sottoposte nel nostro paese. Un'inchiesta di drammatica e bruciante attualità.

Donne maltrattate da compagni, fidanzati, mariti, conviventi: perchè non denunciano subito? La fatica di convincere sè e gli altri, la "normalità" come sfondo.

"Un libro che mi ha fatto commuovere e infuriare. Leggetelo, anche se fa male" Daria Bignardi

Sono troppe le donne uccise in Italia dal compagno o ex compagno. Numeri che raccontano un'emergenza nazionale. Anche perchè gli omicidi, spesso, sono l'ultimo atto di anni di abusi, vessazione, maltrattamenti. Storie quotidiane, ci insegna la cronaca. Storie che possono capitare a chiunque. Attraverso il racconto di ogni protagonista, i fatti, le emozioni, le botte, si svelano le cuse scatenanti e le dinamiche di coppia. Episodi ripetuti di maltrattamenti alternati a "pentimenti" del partner. E la tragedia sempre in agguato. Tutto questo avviene nella "normalità" e nella convinzione che la violenza riguardi altri. Ma a un certo momento cado "qualcosa" per cui le donne capiscono che così non può continuare. Che cosa? ogni storia ha una sua "chiave" che la tiene inchiodata alla violenza e una che la porta a non voler più subire. Qualche volta quel maledetto meccanismo si rompe prima che sia troppo tardi. Le protagoniste, raccontandosi, affrontano quella violenza subdola che colpisce le donne nel momento in cui dicono "no", sottraendosi ai ruoli imposti da qualcosa che è nato come amore. Ma che non le è più. Violenza fisica e anche psicologica che attraverso le classi sociali e spesso coinvolge i figli.

                                                                                                          

Violenza sulle donne. Il silenzio è rotto

C'è una domanda che trova risposta. Perchè in Italia ogni tre giorni una donna viene uccisa da un marito, un fidanzato, spesso compagni o ex compagni di anni di vita, padri di figli cresciuti insieme? <Come si fa ad ammazzare una ragazza per un litigio?>, chiede il papà di Vanessa Scialfa, la giovane di Ennas vittima a primavere, appena ventenne, del suo convivente. E c'è una seconda domanda che ci disorienta. Perchè una donna al primo spintone, o anche alle prime parole selvagge, non allontana da sè per sempre l'uomo che sta minacciando? Gli resta invece accanto, preferisce ripetersi <non sta succedendo a me> e prepararsi il giorno dopo a dire ai figlia che non è niente, che ha di nuovo sbattuto contro la porta.

La verità è che qualcosa esplode nella coppia e brucia l'amore, lo capovolge, lo profana fino all'estremo. Rivelo che quella relazione non era fondata sulla meraviglia e sulla cura l'uno dell'altra; ma sulla costante, radicale pretesa di assimilazione e di possesso da parte dell'uomo sulla donna. Il potere maschile resta intrecciato all'ordine sociale e continua a lavorare <nell'oscurità dei corpi>: squilibra i rapporti e i ruoli, presidia la cultura e il linguaggi, cerca di riaffermarsi nelle scuole e nelle famiglie.

Ora noi sappiamo che non sarà un appello, una nuova Carta dei diritti, non saranno uno spettacolo, un documentario, un'inchiesta o un libro a fermare la strage delle donne; neanche le migliori leggi -pure necessarie- basteranno.

Oggi la Convenzione <No More!> - che nelle ultime settimana ha raccolto migliaia di adesioni tra organizzazioni e persone molto diverse tra loro- sarà portata nelle piazze. E' il punto di arrivo di un impegno civile diffuso che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha riconosciuto e incoraggiato. In questa giornata, sarebbe già un conforto poter pensare che il silenzio è rotto. Femminicidio non è una bella parola, è vero, ma stiamo imparando a pronunciarla per dare finalmente un nome, che suona antico e non lo è affatto, all'uccisione delle donne perchè donne.

E c'è un' ultima possibile riflessione: sulle quote di genere - sulla legge che impone un equilibrio nella rappresentanza di maschi e femmine ai vertici delle aziende- si può essere più o meno d'accordo (noi lo siamo), ma è difficile negare come durante quel lungo viaggio verso l'approvazione si sia visto in italia un lavoro di lobbying al femminile che ha funzionato.

 

Pubblicato da: La ventisettesima Ora

 

PERCHE' IO DECIDO

Perchè io decido partendo dall'autonomia morale, che è la base della dignità di tutte le persone, non accetto nessun obbligo o divieto posto ai miei diritti sessuali e riproduttivi, nessun impedimento alla mia totale realizzazione in quanto persona. In quanto essere umano autonomo, rifiuto di sottostare a trattamenti degradanti, a ingerenze arbitrarie e a tutele coercitive rispetto alla mia decisione di diventare o no diventare madre. 

Perchè sono libera invoco la libertà de coscienza quale bene supremo e fondamento delle mie scelte. Chiamo cinici color che evocano la libertà per restringerla, in nome della libertà malevoli coloro che vogliono imporre i loro principi di vita fondati sulla rivelazione divina senza badare alle sofferenze che comportano. Come essere umano libero non accetto una maternità imposta e un regime di tutele che condannano le donne ad essere eterne minorate sotto il profilo dell'età sessuale e della riproduzione.

Perchè vivo di democrazie e sono democratica, accetto le regole del gioco che separano i diritti dal peccato e le leggi dalla religione. Nessuna maggioranza dalle urne, può, per quanto assoluto, legittimarsi nel trasformare i diritti in delitti e obbligarci a seguire dei principi religiosi sotto ricatto penale. In quanto cittadina, esigo dai nostri governanti che preservino la democrazia e salvaguardano la pluralità anzichè il despotismo.

Perchè io decido, perchè io sono libera e perchè io vivo in democrazia, esigo dal Governo di qualunque colore sia, che promulghi leggi favorevoli all'autonomia morale, garanti della libertà di coscienza e della pluralità e diversità di interessi.

                                                                                                      
                               

Donec Nunc Magna Posuere

Lorem ipsum dolor sit amet, consecetur adipiscing elit. Etiam dapibus, tellus ac ornare aliquam, massa diam tristique urna, id faucibus lectus erat ut pede.

Maecenas varius neque nec libero laoreet faucibus. Phasellus sodales, lectus sed vulputate rutrum, ipsum nulla lacinia magna, sed imperdiet ligula nisi eu ipsum. Donec nunc magna, posuere eget, aliquam in, vulputate in, lacus.

Read more...

Links utili

Nasce il primo sportello anti stalking delle Marche Nasce il primo sportello anti stalking delle Marche.
Sportello antiviolenza e antistalking a Recanati Sportello antiviolenza
e antistalking a Recanati
Rete nazionale antiviolenza - Numero di pubblica utilità 1522 Rete nazionale antiviolenza
Numero di pubblica utilità 1522
Elenco centri antiviolenza nelle Marche Elenco dei centri antiviolenza nelle province della regione Marche.

Video

Welcome to ladbrokes sign-up information.